10 maggio 2006

Segni del declino

Ora che i Democratici di Sinistra sono sul punto di mettere un loro uomo sul colle del Quirinale quasi tutti, nel Palazzo, potranno chiamarsi soddisfatti: i ds, ovviamente, i dl che hanno piazzato Marini al Senato, i rifondaroli che hanno sistemato Bertinotti (togliendoselo dai piedi e sostituendolo con Giordano che è un po’ più al loro livello), i forzisti (che finalmente potranno gridare al regime) quelli di AN (che con un ex comunista sul colle si possono sentire sdoganati definitivamente anche loro perché si sa che una mano lava l’altra). Dicevo “quasi tutti” perché quelli di Casini, ad esempio, lo voterebbero pure Napolitano, ma non sarebbero contenti lo stesso perché non hanno niente da guadagnarci. I dalemiani poi, per ovvie ragioni salti mortali non ne faranno. Il bilancio, però, è ottimo.

Fuori dal Palazzo, invece, le cose potrebbero stare diversamente. Napolitano è una scelta talmente malinconica che quasi mi viene da piangere. Che sia politicamente quello che è conta molto meno, penso, che ciò che lui è di per sé, come figura. Allontanerà la gente dalle istituzioni perché non ha comunicativa, né simpatia, né bonomia, né ispira il rispetto di una cultura chiaramente superiore. Una scelta scialba. E’ incredibile la pochezza diessina: dei due nomi che hanno fatto neanche uno è neppure lontanamente adeguato. Quasi quasi persino Gianni Letta è meglio. E’ il segno del declino inarrestabile di quello che fu, nel bene e nel male, un grande partito.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

sono pienamente d'accordo con te!

ale ha detto...

Perfetto. Una performance "storica" che lascerà un segno profondo e indelebile. Però il neo-presidente non ci ha colpa... Almeno questo bisogna concederglielo.

Anonimo ha detto...

Best regards from NY!
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