13 maggio 2005

Regno Unito: chi sono i LibDem?

Su La Stampa di oggi si legge un interessante articolo di Richard Newbury che copio/incollo qui dato che è destinato a scomparire dal sito del giornale tra poche ore. Lascio anche la tuitolazione originale.


I LIBERALDEMOCRATICI DI KENNEDY SI ASPETTANO ORA LE AVANCES DEL PREMIER
LibDem, la sinistra dell’establishment

Chi sono i LibDem? Come tutti i partiti sono una coalizione, formata dalla fusione del Partito liberale e di quello socialdemocratico, nato nel 1981 da una scissione del Labour capeggiata da Roy Jenkins che lo vedeva sempre più orientato verso la democrazia socialista. Nel 1983 con il 25% dei voti (ma 25 seggi) quasi sorpassarono i laburisti che ottennero il 27% (ma 209 seggi). La questione è ora se i «vecchi» laburisti insoddisfatti che li hanno votati nel 2005 li riporteranno alla posizione dominante che avevano sotto Gladstone e Lloyd George o se toglieranno loro la base che da sempre li vota come noblesse oblige Un minimo sospetto di socialismo li getterebbe nelle braccia del Partito conservatore, per tradizione «liberale» e unificatore, che, se tornasse alla propria vocazione sotto una diversa dirigenza, potrebbe aspettarli suadente al varco. Specie se la sinistra laburista cercherà di formare un governo «settario» e classista. Il Nuovo Labour creato da Brown e Blair (che entrarono in Parlamento nel 1983, quando il partito toccò il suo punto più basso) era riuscito a riconquistare dai conservatori gli operai qualificati «rubati» dalla Thatcher nel 1979 e che nel 1997 eran divenuti un neo-ceto medio. Anche gli elettori liberali di ceto medio-alto non esitarono ad affidare il loro voto a livello nazionale a un Nuovo Labour che si presentava come «figlio del liberalismo».Se il «progetto» New Labour non si unì allo scisma socialdemocratico fu per tenersi i 200 seggi solidamente operai e fedelmente laburisti. Però rubò gli abiti ai LibDem e programmò una convergenza con essi. Roy Jenkins era il mentore di Blair. Anzi tutti i suoi eroi- Gladstone, Lloyd Georgem Keynes e Beveridge- erano tutto liberali. Secondo Jenkins liberali e laburisti non hanno mai avuto meno del 55% dei voti ma, divisi, avevano regalato il 70% del XX secolo ai conservatori. Nel '97 Blair non credeva che avrebbe ottenuto una maggioranza neppure di 66 seggi (quella che ha oggi) e il suo progetto per evirare la sinistra era di formare un governo LibLab con l'allora leader liberale Paddy Ashdown come ministro degli Esteri. La sua stravittoria lo rese politicamente impossibile e il piano B fu di conquistare il centro spingendo i LibDem a sinistra e i conservatori verso la destra insensata. Però coinvolse i LibDem nella devoluzione di Scozia e Galles dove sono al governo e dove (grazie ai sussidi inglesi) hanno realizzato gran parte del programma elettorale 2005, dall'abolizione delle tasse universitarie all'assistenza gratuita per gli anziani. Blairismo e Brownismo significano che tutti i partiti hanno accettato un'ampia spesa pubblica in servizi, però orientati dal mercato e vasti tagli a vantaggio dell'efficienza, contro i burocrati. Brown ne ha già licenziati 100.000 mentre i tory puntavano a farne fuori altri e volevano nei prossimi 6 anni un aumento della spesa inferiore solo dell'1%. La chiusura della Rover ha avuto un effetto minimo sui risultati di Birmingham. Se sono partiti 29.000 posti, ne sono stati creati 189.000. Questo clima politico è l'eredità di Blair. I LibDem piacciono agli studenti (i futuri professionisti della benestante middle class) e ai professionisti attuali nel campo giuridico, contrari alle carte d'identità e agli arresti domiciliari di sospetti terroristi, e soprattutto nell'amministrazione, i media e l'istruzione. Insomma è il partito dell'Independent, il Guardian e la BBC. Il fatto di voler alzare le tasse dal 40 al 50% per chi superi il reddito annuale di 50.000 sterline lorde li fa sentire generosi con il pubblico. Però in realtà trasformandole in università gratuita di fatto aboliscono il costo dell'istruzione dei propri figli. Un tassa locale sul reddito, anziché la Council Tax sul valore della casa, avvantaggia questo tipo di ceti medi una volta pensionati. In più assistenza gratuita agli anziani significherebbe non sperperare la propria eredità in case di riposo e cure per i propri genitori. I LibDem sono responsabili nei confronti dell'ambiente e sono stati i primi a introdurre raccolta differenziata e riciclaggio. Sono il partito del principe Carlo e dell'arcivescovo di Canterbury (anche se in quanto Lords nessuno dei due può votare o sostenere pubblicamente un partito). Sono il partito delle amministrazioni locali e infatti, mentre hanno sottratto Sheffield e Newcastle ai laburisti, hanno in mano più consigli comunali e contee dei conservatori. La base del loro potere sta negli enti locali e nel parlamento europeo e sono l'unico partito inequivocabilmente pro Europa.In ogni caso questa volta a livello nazionale non hanno trasferito il loro voto tatticamente ai laburisti e hanno trovato i conservatori troppo estremi. Il tema dell'immigrazione ha mobilitato la base conservatrice ma ha respinto le conversioni. I LibDem erano l'unico partito anti guerra. Non erano però anti US, bensì pro UN. Il partito del libero scambio ha sempre creduto che ovunque la gente sia «ragionevole». Non è un partito anti guerra tout court - Lloyd George vinse la I Guerra mondiale, Gladstone contro la vittoriosa guerra afgana di Disraeli vinse nel 1880 ma sei mesi dopo invase l'Egitto (abbandonato nel 1954). Blair nelle sue prime quattro guerre (Iraq nel '98, Serbia nel '99, Sierra Leone 200, Kosovo 2001) indossò il manto gladstoiano delle guerre moralmente giustificabili. E' ovvio che a Kennedy opporsi all'invasione dell'Iraq non è costato niente visto che tanto non si sarebbe mai recato a Washington come primo ministro. In ogni caso nell'insieme il partito degli alti funzionari statali e della Bbc giudicò questa guerra contraria agli interessi della Gran Bretagna in quanto potenza commerciale globale con grossi scambi e interessi nel mondo mussulmano.I LibDem sono il partito dell'Establishment. Sono sempre stati un'élite di mandarini che discretamente manovravano dietro le quinte. Nel 1906 ebbero una vittoria gigantesca e Lloyd George e Churchill introdussero il Welfare State dietro consiglio di Beveridge ed evirarono la camera dei Lord . Era la middle class al potere con l'appoggio della working class. Lloyd George vinse la guerra ma distrusse il proprio partito e il Labour, l'ala poltica delle Trade Unions gli sottrasse il voto operaio. Solo ora i liberali hanno riconquistato il numero di seggi che avevano nel 1923. Questo flusso di voti laburisti 2005 non distruggerà lo splendido isolamento LibDem visto che Blair li corteggerà nuovamente contro la propria sinistra e non esiterà a rubar loro i vestiti. Come ha detto il 6 maggio: «Non mi sono fatto queste quattro settimane d'inferno per andarmene tranquillamente al diavolo tra qualche mese!».

12 maggio 2005

Malinconie

Sono stato all'estero per qualche giorno, per l'esattezza a Parigi. Mi capita spesso, per lavoro. Tra una settimana sarò negli Stati Uniti. Ogni volta che torno in Italia non posso fare a meno di notare quanto siamo ancora lontani dagli standard dei principali paesi occidentali. Tempo fa ero in Polonia, a Varsavia, non in Svezia o in Danimarca (vado spesso anche da quelle parti), e ho visitato un grande ospedale. Non so se dappertutto sia così, ma quello che ho visto mi ha lasciato stupefatto: in positivo. Non nascondo una certa malinconia. Non parlerò di un paio di esperienze del sistema sanitario americano, della rapidità con la quale ti trovi in mano diagnosi e cura, e con una spesa tutto sommato modica. E le medicine le trovi al supermercato, mica devi impazzire per trovare una farmacia. Però noi abbiamo una grande cucina, ottimi vini ...

01 maggio 2005

Sistemi elettorali

Sarò testardo, ma continuo a ritenere che Giovanni Sartori abbia ragione:

"Il nostro problema è che abbiamo costruito un bipolarismo demenziale fondato, dicevo, su coalizioni millepiedi. E dunque il nostro problema è di arrivare—visto che siamo in democrazia—a coalizioni di governo omogenee di due-tre partiti. Come si fa?

(...) a Berlusconi continua a sfuggire che è proprio il maggioritario secco che moltiplica e frantuma il nostro sistema partitico, e quindi ancora sfugge quale sia il vero cancro del sistema che vorrebbe curare. E poi non è vero che i partiti minori siano costretti a distinguersi per via della proporzionale. Lo farebbero comunque facendo valere la propria identità «differenziante» in sede di governo."