Ha vinto Hamas, e la storia imprime una svolta che sembra epocale alla questione palestinese. Il dato è indubbiamente molto grave, un segnale difficilmente classificabile nell'ordine della normalità. Tuttavia non sono d'accordo con chi giudica in maniera assolutamente negativa e pessimistica il quadro che emerge da questo risultato elettorale. Si dice: la democrazia non può consistere in questo. Ma la democrazia è "anche" questo.
La democrazia èuna prassi che, comunque, paga. Paga nei tempi lunghi, però. Ad esempio, vorrei sapere come diamine faranno quelli di Hamas a gestire la situazione. Sceglieranno il realismo o la demagogia anche adesso che hanno il potere? E se sceglieranno la demagogia, cioè il caos e il congelamento del processo di pace, cosa faranno gli elettori la prossima volta? Li puniranno o li premieranno? Secondo me li puniranno. E' per questo che ritengo molto improbabile una "scelta demagogica".
In altre parole, lo confesso, sono ottimista. Sono ottimista nonostante tutto. Credo che la democrazia vincerà. Il perché lo ha spiegato piuttosto bene Christian Rocca, anche se, qua e là, forse, bisognerebbe fare qualche distinguo (ad esempio il paragone tra la Palestina e l'Europa del dopoguerra, che francamente mi sembra un po' tirato per i capelli). Interessanti e condivisibili mi sembrano anche le cose che scrive 1972. Penso che presto, comunque, sapremo come se la caveranno i vincitori.