07 ottobre 2007

Politica italiana (vista da lontano)

Essendo uno che la maggior parte del tempo viaggia all’estero per lavoro, forse la mia idea della politica italiana è un po’ distorta, non so, ma a me sembra un misto di commedia dell’arte, cabaret e teatro dell’assurdo. E quando leggo certe dichiarazioni ho un attimo di trasalimento. Oggi, ad esempio, ho raccolto due perle del ministro dell'Economia Padoa-Schioppa (intervista alla trasmissione tv "In mezz'ora" su Rai 3, ripresa dal Messaggero).

Prima perla. «Le tasse sono una cosa bellissima, un modo civilissimo di contribuire tutti insieme a beni indispensabili quali istruzione, sicurezza, ambiente e salute».

Ora, che le tasse siano un modo civile, ecc., ecc. non c’è dubbio. Ma che siano anche una cosa bellissima, francamente, mi sembra il discorso che potrebbe fare uno che, con rispetto parlando, ha subito un incidente riportando un forte trauma cranico ...

Seconda perla. «Ci può essere insoddisfazione sulla qualità dei servizi che si ricevono in cambio ma non un'opposizione di principio sul fatto che le tasse esistono e che si debbano pagare».

Bene, esiste qualcuno, da qualche parte, che si oppone per principio al fatto che le tasse esistono e che si debbano pagare. Non lo sapevo, ma ne prendo atto. Quel che mi lascia perplesso è che un ministro dell’Economia abbia il tempo e, come dire, l’estro di ricordargli che no, non si può mica ragionare così, che è sbagliato. No, qualcosa non mi quadra. Forse sono stato troppo in giro. Tra due giorni, comunque, parto per l’Australia, e ci starò un paio di mesi.