22 ottobre 2006

A proposito di complotti

Sergio Romano, editoriale del Corriere di oggi (nessuno si meravigli se queste parole suonano un pochino banali, ci si preoccupi piuttosto di ciò che le ha provocate):

Non credo vi sia stato un altro momento politico, dopo Tangentopoli, in cui i sentimenti di stima e fiducia della società per il vertice del Paese, soprattutto politico ma anche economico, abbiano toccato un punto così basso. (...) Le teorie del complotto rischiano di offuscare i termini del problema. La minaccia che incombe sul governo Prodi non viene, in ultima analisi, da una congiura trasversale dei suoi nemici. Il malessere nasce all’interno della coalizione e contagia il Paese. Il presidente del Consiglio ha un alto concetto di sé, si è fissato una rotta ed è convinto di poter tagliare il traguardo.
Ma non può ignorare che il suo governo è un coro di voci discordanti, che mai prima d’ora ministri e sottosegretari avevano dimostrato nei loro pubblici litigi un così scarso senso del pudore e che l’opinione pubblica attribuisce alle pressioni dell’estrema sinistra molte misure discutibili della Finanziaria. Anziché sospettare le intenzioni dei suoi nemici (non vi è governo che non ne abbia) Prodi dovrebbe interrogarsi sul malumore del Paese. Scoprirebbe che il «complotto » è il meno grave dei pericoli a cui deve far fronte.


Poi, in un'intervista a Repubblica, il premier si è pentito ("Nessun complotto"), ma intanto si è meritato questa bacchettata.

20 ottobre 2006

Sulla religione della Right Nation

Lo avevo chiamato in causa (vedi post precedente), ma non mi sarei mai aspettato di leggere una cosa "trasversale" per tutta risposta. Cosa vuol dire, nella fattispecie, "trasversale"? C'è solo un modo per scoprirlo: andare qui e poi fermarsi a riflettere un attimo. Dopo un po' ti accorgi che quella "trasversalità" è la risposta che andavi cercando, probabilmente l'unica sensata. Un grande post.

18 ottobre 2006

Dio e politica: il caso americano

L'argomento religione e politica tiene sempre più spesso banco sui media e nella blogosfera (più in Italia che altrove, mi sembra: in Gran Bretagna, ad esempio, dove mi trovavo fino a qualche ora fa, non mi risulta). Non è un campo di mia competenza e quindi, più che commentare, posso segnalare, anche se qualche idea in materia posso avercela anch'io, o meglio, se vogliamo campo un po' di rendita visto che di solito mi ritrovo nell'impostazione che al problema viene data da Roberto su Wind Rose Hotel (vedere ad esempio questo post di ieri) o da Norman Geras.
Oggi, comunque, mi sembra doveroso segnalare ciò che ha scritto Christian Rocca sul Foglio. Ma sarei curioso di leggere qualche comento in prposito: se a Roberto fischiano le orecchie la cosa non deve ritenersi casuale.