Molto divertente lo scambio di “complimenti” tra Beppe Grillo, i lettori del suo blog e “L’Unità”. Il tutto presentato dal giornale fondato da Antonio Gramsci (come qualcuno ogni tanto ricorda). Interessante è pure la chiamata in causa di Marco Travaglio da parte del Grillo e le risposte dei lettori. E infine, vera ciliegina sulla torta, il ragionamento di Francesco Cossiga su Travaglio. Sempre su “L’Unità” di oggi. Leggere per credere:
E sul blog di Grillo la protesta va in barca
Probabilmente Beppe Grillo se lo aspettava. Perché, come ogni blogger esperto, sa che il suo rapporto con i lettori sarà sempre in bilico fra l’identificazione e lo scontro, l’idillio e la battaglia delle idee. Era idillio quando Grillo svelava i retroscena dei crack Parmalat e Cirio, la truffa dei bond argentini, o quando sosteneva la protesta No Tav in Val Susa. È scontro ora che la crociata moralizzatrice del suo blog (www.beppegrillo.it) si scaglia contro i dirigenti Ds e l’Unità, presa di mira, insieme al suo direttore, nel suo ultimo messaggio.
Grillo critica la Striscia Rossa del 6 gennaio che recita: «Il fiorire di mammole e verginelle che si ritraggono scontrosette perché Fassino tifa per la banca delle coop e D’Alema ha la passione della barca fa sorridere. Il politico di sinistra deve andare in giro con le scarpe di pessima marca, sul pattino se gli piace il mare e vestire povero. Infatti la barca di Beppe Grillo non scandalizza nessuno, quella di D’Alema fa impressione». Parole di Vincenzo Cerami, da un’editoriale de Il Messaggero. Grillo protesta sostenenendo che è uno «scoop falso», perché «io non posseggo una barca. L’ho avuta, ma l’ho venduta la scorsa estate». Quindi l’appello a Marco Travaglio: «Travaglio vieni via, ne va della tua reputazione a rimanere lì. Se vuoi,vieni a scrivere nel mio blog». Ma il corto circuito fra natanti, finanza e opposizione dura e pura crea scompiglio fra i lettori, oltre mille i commenti postati in meno di due giorni. E a fianco dei sostenitori del comico genovese, molti prendono le distanze, criticando l’ultima invettiva.
Ci sono quelli che, come Lamberto Lamarina, pacatamente spiegano che «il fatto di avere abbastanza soldi per potersi togliere qualche sfizio» non ha «attinenza con l'integrità morale o l'essere di sinistra». E a Grillo fanno notare come «giustificarsi dicendo “l'ho venduta l'anno scorso” è ridicolo: una piccola scivolata di stile, direi...» Tesi che riscuote un certo successo. Mirko Cetra: «Sinceramente non vedo la differenza tra averla e averla avuta. Che poi faccia scandalo è una stronzata immane». E il dibattito s’infiamma: «L'idea che uno per essere di sinistra debba essere povero o addirittura far finta di essere povero per dire di essere di sinistra è a dir poco "demenziale"», scrivono Massimo e Daniela Gandolfi. «Cazzo c'entra se ce l'hai ancora o no sta barca? È che sei l' esempio vivente del predicatore milionario ai poveri», s’indigna Pierpaolo Taliento.
Polemiche anche per l’attacco a l’Unità: «Padellaro è un ottimo giornalista e l'hai criticato - osserva Marco Roverra - Ferrara ti insulta continuamente e manco hai reagito. Forse perchè su Ferrara - pachiderma puoi fare le tue battute, mentre su Padellaro potresti solo scherzare sul suo cognome. Eh no Beppe! Travaglio poi chiamato a scrivere sul tuo blog! Fai un nuovo post e chiedi scusa a Marco, a Padellaro e a l'Unità». Vincenzo Tralli va al sodo: su Padellaro «non glissare, rispondi se D'Alema ha diritto ad avere una barca come avevi tu oppure no».
E poi c’è un’altra preoccupazione: «Cerca di non remare contro, almeno in questo periodo preelezioni. Fai felice il Nano», scrive Luciano Bortolotto. E Ferruccio Ferrero: «Basta coi tuoi post sparati nel mucchio, se vuoi veramente parlar di politica abbi il coraggio di dire per chi voterai».
Intercettazioni Cossiga contro Travaglio e contro i pm
ROMA «Se si fosse trattato di politica interna avrei taciuto. Ma l'unico modo di rispondere a quel tipaccio che è Marco Travaglio sarebbe insultarlo. Tuttavia, si insultano solo le entità cui si dà dignità anche se solo negativa di persona. Il che non è il caso di Travaglio». È quanto afferma il presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga commentando l'articolo di Travaglio pubblicato sull’«Unità» di ieri.
«Solo - rileva Cossiga - meraviglia il fatto che una persona per bene come Antonio Padellaro abbia tra i collaboratori del giornale fondato da Gramsci un simile cialtrone e che i gruppi parlamentari dei Ds lo paghino perchè getti addosso ai loro leader camionate di fango. Forse aveva ragione l'ex presidente peruviano Fujimori, che diceva che “la storia è proprio finita”. Adesso Marco Travaglio potrà anche dirmi, magari con conoscenza di causa, che sono gay; ed io, tra l'altro perchè non ritengo questo un insulto e inoltre perchè non credo che Travaglio sia nelle condizioni morali di poter insultare nessuno e neanche sè stesso, non gli risponderò.
« Non è “tamquam non esset”, non esiste proprio. Perchè l'essere - aggiunge l’ex Capo di stato - è collegato comunque a un valore, e chi nulla è sul piano dei valori non può neanche essere ma solo sembrare di esistere».
Per quanto riguarda Gladio - conclude il senatore a vita - «certo che Travaglio non ce lo avremmo voluto: perché venivano arruolate solo le persone per bene e che avevano i c....».
6 commenti:
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