Sul famigerato caso Diliberto (sulle oscenità che ha avuto il coraggio di dire), di cui si discute oramai dappetutto: giornali, radio, tv, blog, al bar, sul lavoro e persino per strada, vorrei dire la mia molto sinteticamente. Innanzitutto, quel tipo è riuscito a far parlare di sé tutta l'Italia, e questo deve sembrargli un risultato strepitoso (e forse lo è, in termini elettorali, ovviamente). Oltretutto ha detto solo quel che pensa, da sempre, e non soltanto lui: c'è una buon terzo dell'Unione che la pensa allo stesso modo. Quindi non lo si può accusare di nulla, a meno che non si voglia imporre agli altri come e cosa pensare o non pensare.
Quindi lui è a posto.
Il problema, insomma, non è lui: siamo noi, noi che non la pensiamo come lui, anzi che la pensiamo in maniera opposta. Noi che, semplicemente, come ha scritto Il Riformista, non possiamo stare insieme a lui in nessun posto, tanto meno nell'Unione. Ora, a Diliberto questa situazione in cui lui dice quel che pensa e nessuno gli dice niente, può far comodo, fa effettivamente comodo, dal momento che non può andare alle elezioini da solo. Ma al resto dell'Unione conviene?
Io, comunque, la penso allo stesso modo di WRH: quelli non li voto manco se m'ammazzano, e se mi fanno girare le scatole finisce che voto per quegli altri: sì, per il centrodestra, per dare una bella lezione a quelli come Prodi, D'Alema, Fassino e Rutelli, che fanno finta di niente. Io no. Non faccio finta di nulla. Che Diliberto se ne vada all'inferno, e insieme a lui tutti coloro che usurpano il nome della sinistra facendoci credere che Stalin, Che Guevara o Fidel Castro sono la nostra guida. Sarà magari la loro. Non la mia. Io sto con Tony Blair.
4 commenti:
Concordo con te. E' il momento di scegliere tra Diliberto e Tony Blair. Figuriamoci se uno ci sta a pensare su. Saluti.
leggere l'intero blog, pretty good
quello che stavo cercando, grazie
La ringrazio per Blog intiresny
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