28 luglio 2006

Un deserto chiamato Londra

Londra con 36° di massima è un’esperienza che avevo già fatto un po’ di anni fa, ma allora si trattò di un periodo piuttosto breve, mentre il caldo di questo mese di luglio è ben più insistente. E’ uno spettacolo deprimente vedere i parchi bruciati dal sole il colore dominante è il giallo. “Desert London”: così titolava l’Evening Standard qualche giorno fa (prima pagina, caratteri cubitali, foto dall’alto di un Hyde Park irriconoscibilmente giallo) che prendeva tre quarti della pagina.
A quanto pare il gran caldo si è fatto apprezzare un po’ dappertutto, e questo mi consola. Ma bisogna dire che la sera, qui a Londra, si sta benissimo. E all’ombra si sta bene anche alle due del pomeriggio. Mentre in Italia, come sappiamo, non è così. Se qualcuno, comunque, mi viene a dire che l’effetto serra è una balla e che tutto va come sempre giuro che lo strozzo. Anzi, bisognerebbe fare una legge ad hoc: chi va spargendo certe leggende metropolitane va carcerato ed esiliato. E se non basta va pure menato. (C’è una certa esasperazione, non fateci caso …)

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